Effetto occhi rossi

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Il fenomeno è dovuto all’incapacità dell’iride di chiudere la pupilla a fronte del lampo troppo veloce del flash. Il lampo stesso va dunque a colpire la retina, altamente vascolarizzata (lo stesso principio è usato intenzionalmente dall’oftalmoscopio, lo strumento utilizzato per esaminare la retina). L’effetto è solitamente più pronunciato nei soggetti con occhi grigi o blu e nei bambini (che hanno pupille più grandi e meno pigmentazione degli adulti).

In alcune specie animali, lo stesso effetto può risultare in colorazioni diverse dal rosso; nei cani, per esempio, gli occhi risultano blu a causa della presenza nella retina di sangue venoso;

L’effetto occhi rossi può essere ridotto o evitato in vari modi:

  1. evitando di allineare il flash con l’asse ottico dell’obiettivo fotografico:
    Ad esempio con flash esterni (non incorporati nella fotocamera) od orientando il flash verso una superficie riflettente chiara (per esempio un muro o il soffitto) e illuminando il soggetto con la sola luce riflessa;
  2. utilizzando le funzioni specifiche di “riduzione dell’effetto occhi rossi”, che oggi si trovano in quasi tutte le fotocamere; questa funzione fa precedere una rapida serie di pre-lampi al lampo principale del flash, stimolando la chiusura della pupilla prima dello scatto;
  3. chiedendo al soggetto di non guardare dritto “in camera”, ma, per esempio, verso le spalle del fotografo;
  4. aumentando la luminosità dell’ambiente in modo che la pupilla si chiuda maggiormente;
  5. nella fotografia digitale, ritoccando opportunamente l’immagine con applicazioni software apposite a posteriori (come ad esempio l’inpainting) o direttamente dalla fotocamera se questa è digitale e lo permette. Molti programmi di fotoritocco dispongono di una funzionalità di correzione degli occhi rossi che identifica l’effetto e lo corregge in modo automatico.