Profondità di campo

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Viene misurata generalmente in metri (raramente in piedi, “feet”), ma è possibile trovare valori anche in centimetri o in millimetri: la PdC nella fotografia Macro è notevolmente ridotta (qualche mm), rispetto a quella tipica della fotografia Paesaggistica (qualche km). La messa fuoco è possibile esclusivamente su di un unico piano ortogonale all’asse ottico (nella profondità della scena). Per cui la PdC può essere considerata come la quantità dei piani ripresi, i quali mantengono una sufficiente apparenza di nitidezza. Naturalmente la PdC dipende da vari fattori, tra cui:

  • L’apertura del diaframma.
  • La distanza di messa a fuoco.
  • La lunghezza focale dell’obiettivo.
  • Il diametro del Circolo di Confusione (CdC o CoC).

Aprire il diaframma, avvicinare gli oggetti da mettere a fuoco e/o aumentare la focale, farà diminuire la profondità di campo e farà aumentare la dimensione dei circoli di confusione di tutti i punti dell’immagine. Allontanati dal piano di fuoco, i vari punti immagine tenderanno ad allargarsi sfocando sempre di più e l’effetto creato sarà maggiormente visibile sui punti luce. La zona di “corretta messa a fuoco” è in effetti millimetrica rispetto a quella apparente e quindi la PdC è per lo più solo un effetto ottico che svanisce ingrandendo l’immagine. Regolare la PdC è un po’ come regolare la “terza dimensione” della fotografia.

Freeride (4)

Per ogni impostazione dell’obiettivo c’è un’unica distanza a cui gli oggetti appaiono nitidi: quando combaciano con il piano focale. La nitidezza diminuisce gradualmente sui vari piani dell’asse ottico, allontanandosi dal piano focale, in avanti (verso il fotografo) e indietro verso l’infinito. Il “campo nitido” è quell’intervallo di distanze davanti e dietro al soggetto a fuoco in cui la sfocatura è impercettibile o comunque ancora tollerabile; la PdC si dice essere maggiore se questo intervallo è ampio e minore se è ridotto.

Per motivi legati all’angolo di incidenza dei raggi luminosi, il campo nitido è sempre più esteso dietro piuttosto che davanti al soggetto a fuoco. Un punto al di fuori del campo nitido (sfocato) produce sulla pellicola un circolo di confusione, il cui diametro cresce man mano che ci si allontana dal campo nitido stesso.